Nella riabilitazione, ci troviamo spesso a mobilizzare un ginocchio la cui rotula è rigida, impastata, dolente e fuori asse; siamo di fronte a quella che viene definita “iperpressione rotulea”.
La mobilità della rotula, un buon tono muscolare ( specialmente del VMO ) ed il corretto asse, sono elementi indispensabili per una buona funzionalità del ginocchio.




Quando queste caratteristiche vengono a mancare e lo scorrimento non risulta più agevole, il ginocchio diviene dolente ed il paziente inizia a camminare male.
Inquesti casi, il fisioterapista può aiutare a ritrovare la fluidità del movimento con semplici manovre manuali.
Quella che in un precedente articolo abbiamo chiamato “MANOVRA DI FASCIANO ” non è altro che il completamento delle classiche mobilizzazioni della rotula, che si conclude con una contrazione efficace del quadricipite, e con una controresistenza manuale che contrasta la risalita della rotula senza impedirne lo scorrimento .
Questa manovra, pur suscitando dolore, permette la scomparsa quasi immediata della sintomatologia, o perlomeno consente al paziente una risposta positiva e una mobilità più fluida.


COME SI ESEGUE
Il fisioterapista “esplora” il ginocchio manualmente e cerca di far accettare al paziente il contatto della mano; spiega quello che farà e si accerta che sia in grado di fare la contrazione isometrica del quadricipite.
Se quest’ultima risulta inefficace, e il paziente trova difficoltà ad eseguirla, il fisioterapista esperto metterà in essere tutte le varie tecniche che conosce per realizzare il recupero della contrazione .
Si passa quindi a mobilizzare la rotula in senso longitudinale, trasversale ed obliquo. 
Quando la rotula è libera ed il paziente è veramente capace di fare delle contrazioni efficaci, si pone a coppa la mano sulla rotula prossimalmente premendo verso il basso e lo si invita a fare una bella contrazione del quadricipite.
La rotula subirà una forte depressione e scorrerà violentemente sui condili suscitando dolore; sarà però possibile notare da subito uno scorrimento agevole ed indolore.
A questo punto si chiederà al paziente di eseguire una flessione del ginocchio che noi contrasteremo manualmente e dopo 5-6 di queste flessioni il ginocchio sembrerà rigenerato. A riprova si invita il paziente a camminare e quasi sempre la deambulazione è molto più agevole e spesso si consta la scomparsa del dolore.
Naturalmente non dobbiamo pensare che questa manovra sia risolutiva e valida per tutti. Ci sono dei casi dove dobbiamo perseverare nella mobilizzazione e nel richiamo della contrazione, ma il movimento quasi sempre ne trarrà beneficio.
Il lavoro proseguirà con il rinforzo muscolare di tutte le catene dell’arto inferiore e con un importante lavoro di propriocettiva e di ricondizionamento alla corretta deambulazione.
E’ importante sottolineare che questa manovra è solo un ulteriore ausilio a completamento di programmi conosciutissimi di autorevoli autori quali Stanisch e Mc Connel a cui dobbiamo il merito di aver descritto e divulgati, programmi riabilitativi per la femoro-rotulea. 

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